Il colosso di Mountain View annuncia una svolta nelle strategie di tracking: basta pedinamenti per inserzioni mirate, più rispetto della privacy

Quante volte capita di vedere comparire, nei banner pubblicitari delle pagine web o sui social, degli annunci di prodotti molto simili a quelli cercati in precedenza? Al giorno d’oggi la maggior parte degli introiti generati dalle pubblicità digitali si ottengono grazie alle inserzioni pubblicitarie basate sulle abitudini di navigazione dei singoli utenti. Fortunatamente, già dal prossimo anno si potrà navigare sul web in maniera più libera senza avere gli occhi di Google puntati sui siti che stiamo visitando per sapere che tipo di pubblicità mostrare. Infatti, già da qualche mese, Google ha annunciato di voler interrompere il tracciamento della navigazione degli utenti sul web e dice addio alla tecnologia di tracking più famosa al mondo (cookie). Lo fa perché è una politica che non è più sostenibile per le casse della società. Il motivo? Questa tecnologia richiederebbe sempre maggiori investimenti non più in linea con i budget di Google.

Oggi Google controlla più della metà del mercato pubblicitario digitale in tutto il mondo, ma è il momento di cambiare: bisogna schiacciare il freno su certe strategie di mercato garantendo un maggior rispetto dei diritti degli utenti. Questo non vuol dire che non si investirà più sulla raccolta pubblicitaria: l’azienda continuerà a puntare su nuove tecnologie per avere delle inserzioni mirate ma senza pedinare l’utente.